Inestetismi del neonato. Ne parlano le pediatre
Crosta, lattea, eritemi ed acne neonatale: impariamo a riconoscerli
di Elena Calcinai e Serena Catania, Ars Pediatrica, Milano
Spesso nei primi mesi di vita compaiono gli inestetismi del neonato: eruzioni cutanee che possono allarmare i neogenitori, in realtà, nella maggior parte dei casi, sono solo inestetismi e non sono nemmeno delle vere e proprie patologie. Il pediatra viene comunque interpellato per essere rassicurati e per aver certezza della diagnosi.
Tra le eruzioni tipiche dei neonati troviamo sicuramente la Crosta Lattea, variante di dermatite seborroica infantile, condizione infiammatoria della cute che determina una stimolazione delle ghiandole sebacee, strutture presenti a livello della cute che producono il sebo (grasso), e che sono maggiormente concentrate a livello del cuoio cappellotto, delle sopracciglia e della regione retrauricolare. Si manifesta con un arrossamento della cute con sovrastante crosta giallastra (dovuta proprio all’accumulo di sebo che tende a stratificarsi). In alcuni casi può essere veramente una manifestazione importante e antiestetica, ma ricordiamo del tutto benigna che tende ad autorisolversi! Tipicamente compare tra la 2a e la 6a settimana di vita, colpisce i bambini di tutte le etnie, si stima che riguardi il 10% circa dei lattanti e che raggiunga il picco intorno ai tre mesi, e che scompaia nella maggior parte dei casi intorno all’anno di vita, anche se una piccola percentuale di pazienti può avere dei residui fino ai 3-4 anni. Non esiste una cura medica specifica, non essendo una patologia, ma il trattamento con detergenti oleosi non schiumogeni può aiutare ad ammorbidire questo strato crostoso che si è creato, per poi esser rimosso delicatamente con un pettinino. Invece sono da evitar olio di oliva o simili, usati nella tradizione popolare, che potrebbero creare nutrimento per la Malassetia furfur , fungo che a volte può essere concausa di tale manifestazione.
Altri inestetismi tipici dei primi mesi di vita sono l’eritema tossico del neonato e l’ acne neonatale, simili tra loro.
L’eritema tossico del neonato è costituito da chiazze rosse con al centro pustole puntiformi (dei puntini gialli) che compaiono su tronco, arti e volto. Colpisce dal 30 al 70% dei neonati e scompare spontaneamente nell’arco di due settimane. Spesso dovuto agli ormoni materni che passano nel latte.
L’acne neonatale è costituito da piccoli brufoletti rossastri o biancastri principalmente su naso, guance e fronte a reazione infiammatoria dovuta a un lievito, la Malassezia Furfur, presente sulla pelle. Secondo altri, invece, l’acne neonatale sarebbe dovuta alla stimolazione delle ghiandole sebacee da parte degli androgeni che passano dalla madre al feto durante la gravidanza o prodotti dal bambino stesso. Sarebbe questo il motivo per cui l’acne neonatale è più frequente nei maschi.
È comunque una condizione benigna che tende a risolversi in 2-4 settimane Per l’eritema tossico del neonato non sono necessari ulteriori trattamenti, al massimo solo creme idratanti.
Per l’acne neonatale tendenzialmente non sono necessari trattamenti, se dovesse perdurare si può decidere se utilizzare trattamenti cheratolitici o cortisonici, sempre sotto prescrizione di uno specialista. Se il pediatra pensa ad una sovra infezione batterica o fungine vi prescriverà creme antibiotiche o antifungine.
In ogni caso è bene porre la giusta diagnosi, esistono infatti anche forme fungineee o di dermatite che vanno poste in diagnosi differenziali con tali manifestazioni benigne, e quindi rasssicurare i neogenitori sulla begnignità e sulla futura risoluzione di tali lesioni. Gli inestetismi del neonato non devono preoccupare, l’importante è rivolgersi sempre al pediatra per un controllo e per tutte le rassicurazioni del caso.
Ars Pediatrica
