Essere mamma. Esiste la formula perfetta?

Di Maruska D’Agostino, pedagogista

La nascita di un figlio costituisce senza ombra di dubbio un evento di incredibile importanza per noi donne. La maternità cambia il punto di vista sulle cose e sul mondo. Si tratta di un avvenimento che investe totalmente la nostra vita determinando in noi trasformazioni, cambiamenti e ri-adattamenti di esigenze, bisogni e ruoli. Lo sguardo materno diventa multiplo perché include quello del bambino appena nato, in una coralità di intrecci affettivi e di sguardi che rende profondamente diversa la percezione della propria vita. Quando nasce un bambino, nasce anche una madre e questa seconda nascita porta con sé notevoli complessità. Esseere mamma: esiste la formula perfetta?

Maruska D’Agostino
Mamma,docente di Scuola Primaria e dell’Infanzia,
pedagogista presso Nisaba – studio pedagogico, via Ettore Brambilla 18, Cantù (CO)
[email protected], IG: @maruskadagostino

Sin dal primo vagito, la sopravvivenza del bambino è strettamente connessa alla sensibilità e capacità della madre di coglierne i suoi bisogni e di rispondervi prontamente. Ne consegue che sin dalla nascita del figlio, la mamma sviluppa una particolare predisposizione volta da un lato a sintonizzarsi sui bisogni del proprio bambino costituendo una “base sicura” per lui e dall’altro a ritirarsi, quasi ad “allontanarsi” da tutti gli altri interessi e dal mondo che fino ad allora aveva vissuto.

Partendo da questo semplice presupposto, si può affermare che diventare madri ed “esserci” in quel ruolo non rappresenta di certo un compito semplice, soprattutto nel contesto attuale nel quale stiamo vivendo.

Essere madri oggi è forse, in qualche misura, più complesso di ieri e rappresenta per molte un grande ostacolo da superare, fatto sí di momenti felici, ma anche di fatiche, dubbi, paure che sfociano più di quanto si possa credere in depressioni post partum.

I grandi cambiamenti sociali infatti, hanno portato al delinearsi di un ruolo di madre “multitasking” che si destreggia (e guai se non lo fa!) tra la vita casalinga e quella privata e professionale.

Le mamme di oggi diventano delle super eroine, delle madri <<perfette>> che si confrontano costantemente con una sfida maggiore rispetto ad altri tempi: educare, istruire, amare i propri figli e contemporaneamente svolgere mansioni e ricoprire ruoli che le portano lontano da casa. Sono mamme che sorridono sempre, hanno case ordinate e pulite e che non alzano mai la voce. In realtá le mamme <<perfette>> esistono solo nei libri e nei film; tutte le altre, o quasi tutte, si tormentano, si sentono piene di difetti e sono afflitte da continui sensi di colpa.

L’elevato numero di impegni, la scarsa quantità di tempo libero, insieme ai modelli di  “madri perfette” proposti dai social media, generano un profondo senso di colpa per la sensazione di non essere all’altezza e fare abbastanza per i propri bambini, sviluppando nelle madri una tendenza ad autocolpevolizzarsi.

Insomma, nella società in cui viviamo riceviamo innumerevoli messaggi riguardo a come dovrebbe essere una mamma, cosa dovrebbe fare, come si dovrebbe comportare e così via, ma che ruolo hanno le aspettative degli altri (siano essi estranei o familiari) nell’autostima materna? Si può essere davvero perfette? Sono una buona madre?

Tutte noi madri ce lo siamo chiesto almeno una volta nella vita.

Una madre per essere “buona” non deve essere perfetta e, per utilizzare l’espressione di Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista britannico attivo nel secolo scorso, tutte possiamo essere madri sufficientemente buone.

Una madre sufficientemente buona è una madre non perfetta, che sa come prendersi cura del proprio bambino, consapevole delle proprie capacità genitoriali. È una donna, con le sue imperfezioni e le sue insicurezze, con una grande responsabilità che svolgerà meglio che può: quella di amare incondizionatamente il proprio bambino, senza annullare se stessa.

Ma come interrompere il circolo vizioso legato al senso di inadeguatezza che sottende il ruolo di madre? Come spesso accade, la formula perfetta non esiste, ma qui di seguito potrete trovare alcuni utili consigli.

 

1.Evita i confronti con altre mamme

Spesso ci ritroviamo a paragonarci ad altre mamme, a sminuire ciò che siamo e quello che facciamo, sentendoci magari inferiori, inadeguate e in difetto. Ne consegue così che si cerca di essere e di fare sempre di più, andando oltre le nostre possibilità.

Occorre ricordarci  però che ciascuna di noi è unica e speciale ed è nostro compito celebrare la nostra diversità senza metterci a paragone con le altre mamme, non esiste una mamma uguale a un’altra.

 

2.Dedicati un “momento speciale” con i tuoi bambini e dimostra loro il tuo amore

Una mamma non deve dimenticare di trasmettere ai propri figli gioia e leggerezza, ma spesso, a causa degli impegni imponenti e a giornate di lavoro estenuanti tutto passa in secondo piano, generando senso di inadeguatezza.

Ma come fare? Basta dedicarsi un momento speciale con i vostri bimbi che possa essere un gioco fatto insieme, un libro letto, la cena da preparare. Questi momenti fanno circolare energie positive, vi permettono di entrare in sintonia emotiva con i vostri figli e soprattutto li rende felici. Prendetevi del tempo per ascoltarli e farvi raccontare la loro giornata, condividendo anche la vostra. Questi momenti  consolidano la relazione madre-bambino rendendola di volta in volta sempre più autentica.

 

3.Impara a fermarti

La cosa che tutte le mamme devono imparare a fare è “Fermarsi”, darsi uno “Stop”.  Non si deve fare tutto subito e necessariamente bene. Mentre corriamo per non rimanere indietro in tutte le cose che dobbiamo fare, è davvero molto facile venire risucchiate dalla modalità del “fare” perdendo la ricchezza del momento presente e quel senso di scopo che ci ricorda dove stiamo andando e perché. Invece, rallentate, concedetevi una pausa e praticate il non fare: questo diventa una scelta radicale, ma soprattutto un atto d’amore verso se stessi. Fermatevi, imparate ad ascoltare le vostre emozioni ogni volta che vi sembra di non avere il tempo di fermarvi, perchè quello è il momento in cui ne avete più bisogno: sperimentate la leggerezza di non dover rispondere alle vostre aspettative e a quelle altrui.

 

4.Prenditi cura di te stessa

Non si nasce genitore ma si diventa mamme e papà rinunciando parzialmente ad essere figli, uomini e donne spensierati, giovani, liberi, distratti, egoisti e soli. E non c’è un modo di agire certo che assicuri una buona riuscita genitoriale.

Tuttavia ogni essere umano ha intimamente bisogno di conservare dentro di sé uno spazio di autonomia in cui auto-coltivare se stesso, ciò vale anche e soprattutto quando la vita naturalmente ci induce a sacrificare noi stessi in favore degli altri.

Una mamma che sappia coltivare i propri spazi e le proprie passioni è una mamma libera, con un’attenzione non ossessiva, non univoca e non unidirezionale sul figlio. Questo è un bene e non un male.

 

5.Pratica l’assenza senza ansie e sensi di colpa

I nostri figli hanno il bisogno di sentire l’assenza della mamma e non serve essere onnipresente per essere una buona mamma al 100% o addirittura una mamma perfetta.

Coltivate le vostre passioni e i vostri hobby, prendetevi cura di quello che amate al di là dei vostri figli, coccolatevi senza sensi di colpa. Tutto ciò non vi allontana dalla famiglia ma vi colloca in una posizione di interscambio con il compagno e i vostri figli.

L’assenza materna è di notevole importanza soprattutto perché quando è animata dalla passione della mamma consente al figlio di misurarsi con una persona realizzata, felice, dotata di slanci, varia, eclettica, innamorata della vita e non ossessiva.

 

In conclusione, ciascuna madre ha doti, caratteristiche, pregi e difetti che la rendono unica e inimitabile e per questo anche insostituibile. Inutile quindi cercare di essere la mamma perfetta, perché anche se non ci credete, i vostri figli hanno bisogno di voi…esattamente così come siete!!