Attenzione e concentrazione nei bambini. I consigli della pedagogista

Strategie efficaci e soluzioni pratiche

 Di Maruska D’Agostino

Capita spesso di sentire genitori lamentarsi del fatto che il proprio bambino non riesca a concentrarsi per più di qualche minuto, sia durante il gioco sia nello studio. Attenzione e concentrazione sono processi cognitivi, per di più allenabili, che maturano lentamente e in modi e tempi differenti da bambino a bambino; si tratta di competenze essenziali nello sviluppo cognitivo dei bambini, che influenzano direttamente il loro apprendimento e successo scolastico. In questo articolo, esploreremo l’importanza di queste abilità, come si sviluppano e cosa influisce sulla loro efficacia.

Maruska D’Agostino
Mamma,docente di Scuola Primaria e dell’Infanzia,
pedagogista presso Nisaba – studio pedagogico, via Ettore Brambilla 18, Cantù (CO)
[email protected], IG: @maruskadagostino

 

Attenzione e concentrazione: di cosa si tratta?

L’attenzione e la concentrazione sono funzioni esecutive, processi mentali che consentono di autocontrollarsi, focalizzarsi su un compito specifico e trattenere esperienze in memoria. Nello specifico, l’attenzione porta ad assimilare una determinata informazione, concentrarsi su alcuni stimoli, lasciando decadere degli altri. Potremmo definire la concentrazione invece, come la capacità di fissare in maniera persistente l’attenzione su un dato elemento o attività.

 

Come si sviluppano attenzione e concentrazione?

Questi processi cominciano a svilupparsi fin dai primi mesi di vita dei nostri bambini e maturano lentamente con l’avanzare dell’età e le esperienze vissute dagli stessi. Un bambino di 6-7 anni, per esempio, comincia a distrarsi dopo circa 15/20 minuti; mentre un ragazzo di 15-16 anni è in grado di prestare attenzione in modo continuativo per circa 30-45 minuti. Occorre precisare inoltre che attenzione e concentrazione non sono sempre le stesse nell’arco della giornata, ma sono soggette a fluttuazioni e ai ritmi giornalieri, alternando momenti di aumento e calo su cui possono influire diversi fattori.

 

Cosa può influenzare l’attenzione e la concentrazione?

L’aspetto emotivo gioca un ruolo significativo; tensione emotiva, preoccupazioni e turbamenti familiari possono condizionare le capacità di concentrazione e attenzione. Anche i dispositivi elettronici, come i videogiochi o l’utilizzo del cellulare e visione di brevi video, possono influenzare negativamente a causa del loro impatto visivo veloce, che può rendere difficile sostenere attività meno immediate. Il continuo bombardamento di messaggi e immagini che si susseguono velocemente su questi dispositivi modifica la capacità di prestare attenzione a stimoli che “catturano” di meno. Le stesse neuroscienze evidenziano che se il cervello di un bambino o di un adolescente si abitua a cambiamenti costanti come quelli presenti in questa tipologia di video, avrà inevitabilmente difficoltà ad adattarsi alla realtà quotidiana dove le cose non vanno così velocemente, creando pertanto fatiche a livello di attenzione.

 

Attenzione e concentrazione si possono allenare: qualche consiglio pratico per grandi e piccini

Come accennato, la concentrazione e l’attenzione si possono allenare, coltivare, perfezionare e comunque favorire. E allora cosa si può fare, concretamente, per favorire lo sviluppo di tali abilità nei bambini? Innanzitutto, scegliete gli spazi adeguati da dedicare al gioco e/o allo studio: le attività devono essere svolte in uno luogo tranquillo e ben illuminato, lontano da possibili distrazioni come tv, musica o telefono. Occorre inoltre limitare gli stimoli: assicuratevi che il vostro bambino abbia di fronte solo il materiale che gli occorre per il tipo di gioco o l’attività specifica che sta per svolgere. Che si tratti di un gioco spontaneo o di compiti scolastici da svolgere, non interrompeteli inutilmente, ma rispettate ogni attività che i vostri bambini svolgono, evitando di intervenire con continui consigli e/o lodi e ammonimenti e concedendogli, dunque, il tempo necessario affinché essi possano terminare ciò in cui sono impegnati.

 

Quali giochi possono essere utili per allenare l’attenzione?

Per i bambini piccoli risultano molto utili i libri cerca-trova, semplici puzzle e i giochi sensoriali come i travasi, la costruzione di collane con la pasta o collage di carta che oltre a stimolare attenzione e concentrazione possono permettere di sviluppare altre competenze come la motricità fine. Per i più grandi, tra i giochi più significativi per allenare queste funzioni troviamo principalmente i giochi da tavolo, come: Dobble, Memory, Pictionary, Dama o scacchi, Sudoku, Indovina chi, Taboo, Scarabeo.

Una cosa da non sottovalutare nello sviluppo di queste abilità è lo sport. A tal proposito, diversi studi ci mostrano come dopo neanche 30 minuti di attività fisica aerobica la capacità di concentrazione migliora notevolmente. Tra le attività più consigliate per i ragazzi troviamo sicuramente gli sport ad open-skill che si caratterizzano per la presenza di un ambiente altamente mutevole ed imprevedibile, nel quale il contesto di azione cambia in pochissimi secondi e dove ogni situazione è differente dalla precedente; stiamo parlando di sport come il calcio, il tennis, l’equitazione, il basket, le arti marziali etc.

 

Quando la mancanza di attenzione e concentrazione diventa un problema

Sebbene molti bambini tendano a distrarsi ed essere disattenti, le difficoltà di attenzione e concentrazione si caratterizzano come un problema quando si verificano una serie di elementi: quando si manifestano con alta frequenza in ambienti di vita differenti (casa, scuola, gioco), quando interferiscono con le relazioni tra i pari, quando compromettono l’apprendimento e quando attenzione e concentrazione sono inadeguate rispetto allo stadio di sviluppo del bambino stesso.

A tal proposito problemi comuni e specifici possono dipendere da:

presenza di un disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD): in questo caso è opportuno consultare uno specialista per valutare e gestire questa condizione.

Stanchezza: un sonno inadeguato o la mancanza dello stesso possono influenzare negativamente l’attenzione; in questo caso, occorre assicurarsi che i propri figli abbiano un sonno sufficiente e buono.

Noia: lo svolgimento di attività noiose può portare ad una perdita di interesse da parte dei bambini; risulta utile in tal senso introdurre varietà e sfide per mantenerli interessati.

 

In conclusione, se occasionalmente i nostri bambini e ragazzi si distraggono, non c’è motivo di preoccuparsi. Le sfide legate all’attenzione e alla concentrazione sono comuni in età prescolare e scolare, poiché il loro mondo è intriso di stimoli e distrazioni irresistibili. Lo sviluppo dell’attenzione e della concentrazione richiede una prospettiva olistica: identificare cause specifiche, collaborare con insegnanti e specialisti e adottare strategie pratiche contribuiranno a un apprendimento positivo. Noi genitori possiamo promuovere queste abilità con scelte oculate di spazi, limitazione degli stimoli, attività strutturate e coinvolgimento in attività sportive. Con un approccio attento e mirato, potremo accompagnare i nostri bambini verso un futuro ricco di successi.

 

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