Arrivano i corsi per i genitori. Ne parliamo con le coah
Katherina Tsalikis, che da anni tiene corsi in azienda sull’intelligenza emotiva, ha avuto l’intuizione di capire come gli stessi principi possano essere utilizzati per migliorare i rapporti genitori-figli. Insieme a Barbara Vandoni, anche lei coach e formatrice, ha ideato corsi per genitori, con l’obiettivo di una comunicazione efficace in cui ascolto ed empatia aiutino a smussare le tensioni e permettano a tutti di esprimersi al meglio e di capirsi di più. Ne abbiamo parlato direttamente con loro.
Avete previsto percorsi diversi in base all’età dei figli?
Sì, abbiamo pensato a percorsi per genitori con bambini più piccoli e a percorsi per genitori di adolescenti. Secondo alcuni studi, nei primi 7 anni di vita il modo in cui ci si rivolge ai bambini può avere un grande impatto sul loro sviluppo. In qualche modo si definisce quello che chiamiamo “copione di vita”. Durante l’adolescenza si ha una sorta di ribellione a questo copione che, se ben accompagnata, può portare allo sviluppo di individui sereni. Il percorso è simile per entrambe le fasce di età, ma cogliendo momenti di vita diversi, richiede analisi diverse.
Inoltre essendo un corso molto interattivo, le casistiche che ogni genitore porterà saranno più simili e significative a seconda dell’età dei figli.
Come si svolgono i corsi e quanto durano?
I corsi possono svolgersi online in modo interattivo, oppure, per genitori più impegnati, possiamo mandare una registrazione della parte teorica e poi ci si ritrova in un’aula virtuale per lo svolgimento delle esercitazioni. E’ previsto uno scambio continuo tra partecipanti e trainers.
La durata è di 11 ore, suddivise in 6 settimane.
Partecipando a queste sessioni possiamo quindi capire quali sono i nostri errori e come correggerli?
Possiamo capire il motivo di alcuni nostri comportamenti, l’effetto che possono avere sui nostri figli e riflettere su come possiamo migliorare le nostre relazioni. Prima di ogni sessione, vengono erogati questionari di auto-valutazione che permettono ai partecipanti di approfondire le proprie modalità di interazione con i figli. Il coaching non prevede soluzioni uguali per tutti, ma permette a ognuno di noi di trovare la soluzione più adatta a sé.
In base alla vostra esperienza ci sono errori più comuni nel modo di rapportarsi con i figli?
Uno dei più comuni è non avere un ascolto corretto verso i figli vogliono dirci, reagendo in modo aggressivo o impulsivo senza fermarsi per capire le loro esigenze. Oppure, di ripetere frasi o consigli senza pensare all’effetto che possono avere su di loro. Per esempio quando un bambino fa un capriccio, spesso non è la fonte del capriccio il problema, magari c’è stato poco prima un episodio in cui non si è sentito visto o riconosciuto. Anche una piccola incomprensione con un compagno di classe, può sfociare in un momento di difficile da gestire a casa.
Cosa distingue il nostro modo di essere genitori rispetto al passato? Siamo forse diventati troppo attenti ed apprensivi?
Siamo genitori più attenti e consapevoli. Leggiamo molto di più sull’educazione dei figli, siamo più attenti ed empatici nei loro confronti. Abbiamo capito come ogni figlio sia diverso dall’altro e che a una diversa personalità deve corrispondere un dialogo diverso.
Nello svolgimento del corso, per esempio, prendiamo in considerazione le diverse tipologie di bimbo che possiamo avere davanti e le diverse riposte che può dare in una determinata situazione.
Un consiglio che vale per tutti noi genitori….
Ascoltate i vostri figli con attenzione, mostrando empatia e cercando di cogliere cosa si nasconde davvero dietro una loro richiesta, un loro capriccio o una loro chiusura. Fate domande aperte per far riflettere i vostri figli invece di offrire consigli per ogni problema.
Per informazioni sui corsi: https://kthinking.net/