Come stimolare l’autonomia nei bambini?

di Maruska D’agostino, pedagogista

“Come devo comportarmi per rendere mio figlio autonomo e indipendente?” E’ una delle richieste frequenti che mi vengono rivolte da tanti genitori, per bambini di diverse fasce di età.

In effetti, se da un lato vi è la naturale propensione da parte di bambini e ragazzi a rendersi indipendenti, dall’altro c’è la preoccupazione dei genitori, timorosi che insegnare l’autonomia significhi operare una sorta di distacco dai propri figli, negando loro attenzioni e premure.

Inoltre, a causa dell’emergenza pandemica, molti genitori si sono ritrovati con i propri figli ventiquattr’ore su ventiquattro, assumendo i ruoli più disparati (insegnanti, educatori, allenatori etc…), spesso accentuando la percezione di essere poco efficaci nel ruolo educativo ed alimentando il loro timore di sbagliare nella gestione dell’autonomia.

 

Foto: Olia Danilevich

 

Ma che cosa è realmente l’autonomia? Autonomia significa fare da soli, ma non restare da soli: per autonomia s’intende la possibilità di svolgere le proprie funzioni lontano da condizionamenti o interferenze da parte di altri. Essa si riferisce alla necessità di imparare a muoversi abilmente nel mondo che ci circonda, imparando in esso a vivere.

 Perché è importante l’autonomia nei bambini? Innanzitutto sviluppa sicurezza: molti genitori iper-proteggono i  figli per paura che possano andare incontro a pericoli. Solo però mettendosi alla prova, i bambini potranno superare ostacoli, acquisendo competenze.

L’autonomia inoltre sviluppa autostima: un bambino autonomo sarà un adulto sicuro di sé, perché avrà sviluppato uno spiccato senso pratico e logico, dimostrandosi abile nel prendere decisioni e sviluppando abilità di problem solving.

Infine, l’autonomia sviluppa consapevolezza di sé ed empatia: un bambino autonomo conosce se stesso e sa stare con gli altri, relazionandosi in modo efficace e condividendo emozioni ed esperienze. Questo costituisce un importante momento per innescare meccanismi fondamentali come la comprensione dell’altro, l’accettazione del confronto/scontro e la capacità di mettersi nei panni altrui.

Maruska D’Agostino
Mamma,docente di Scuola Primaria e dell’Infanzia,
pedagogista presso Nisaba – studio pedagogico, via Ettore Brambilla 18, Cantù (CO)
[email protected], IG: @maruskadagostino

 

Come stimolare l’autonomia nel bambini?

Difficile identificare quale sia la ricetta: qui di seguito potrete trovare dieci buone pratiche che potranno esservi d’aiuto.

 

1.Abbiate fede. “Aiutarli a fare da soli” significa essere i primi fan dei vostri bambini, fidatevi delle loro capacità e potenzialità affinché in futuro ci possano credere anche loro.

2.Mantenete obiettivi realistici. Ricordate che ad ogni età corrispondono compiti e richieste ben precise e ogni bambino è diverso. Il compito di autonomia dato al vostro bambino dovrà rispettare l’età di riferimento in modo da non creare frustrazioni e senso di inadeguatezza. Richiedere per esempio ad un bambino di prima elementare di essere completamente autonomo nella gestione dei compiti e/o nella preparazione dello zaino sono obiettivi spesso troppo elevati. Meglio ritagliarsi del tempo per farlo inizialmente insieme.

3.Siate pazienti. Osservate i vostri figli, riflettete sulle loro azioni, riconoscendo i tempi e i ritmi di sviluppo. Ogni bambino è a sé così come il tempo necessario a sviluppare le autonomie specifiche. Chiedete loro spesso “Mi aiuti?”, incaricandoli di semplici compiti.

4.Siate perseveranti e costanti. Non arrendetevi mai. Le difficoltà saranno sempre dietro l’angolo, ma imparate a mostrare ai vostri bambini che affrontare frustrazioni e problematiche è possibile e permette loro di crescere. Frasi come “Ti sei impegnato davvero molto, sono certa che la prossima volta andrà meglio” permettono ai vostri figli di credere in loro stessi, sviluppando resilienza.

5.Siate umili. Ricordate che gli unici protagonisti della crescita dei bambini sono i bambini stessi e di conseguenza, dovrete farvi da parte permettendo loro di affondare radici nell’autonomia individuale.

6.Educateli all’autonomia dalle piccole cose. Dall’abbandono del pannolino, al mangiare e lavarsi da solo, sino ad arrivare alla gestione scolastica: sono tutti passi fondamentali ai fini dello sviluppo del senso pratico. In questo ambito, molto utile è “la tabella delle attività” indicando le attività che i bambini possono fare autonomamente e il giorno in cui svolgerle. Se per esempio, si vuole insegnare a sparecchiare dopo lacolazione, si potrà indicare questa attività e al termine di ogni giornata applicare uno sticker in corrispondenza dell’attività svolta. Al termine della settimana si potranno controllare insieme i progressi esordendo con: “Complimenti! Festeggiamo con un buon gelato!”

7.Incoraggiate senza imporre. Le richieste devono essere sempre incoraggiate, mai imposte, nel rispetto dei tempi di sviluppo dei propri bambini. Potreste utilizzare formule del tipo “Che ne dici di aiutarmi ad apparecchiare la tavola?”, “Sono certa che sarai bravissimo a sistemare i giochi nella tua stanza” ed infine lodarli con un “Ben fatto! Mi sei stato proprio d’aiuto!”.

8.Create delle routine. É importante creare delle routine per offrire al bambino un senso di sicurezza: permettono ai bambini di sentirsi in un ambiente che fornisce loro certezze e costanti. Le routine da creare possono essere disparate: la routine dell’igiene (denti, pigiama etc.), della sistemazione dell’astuccio etc. Ogni routine può essere poi accompagnata da checklist da spuntare per indicare ciò che è stato fatto.

9.Create ambienti dinamici. Affinché un bambino diventi autonomo, l’ambiente in cui vive deve essere dinamico ed adattabile ai cambiamenti fisiologici, cognitivi ed emotivo-relazionali. Fondamentale è la relazione instaurata con i genitori che dovranno lasciare liberi i propri figli di muoversi all’interno dell’ambiente sperimentandolo.

10.Sosteneteli nei loro progressi e negli errori. E’ fondamentale sostenere i bambini nei loro progressi, ma anche negli errori che permettono loro di identificare i propri limiti, migliorando l’autostima. Ad esempio, è efficace dire: “La prossima volta, se studierai di più, andrà meglio” oppure “Sei migliorato, questa prova è andata meglio dell’altra”.

 

Concludendo, educare all’autonomia è qualcosa di estremamente complesso, un obiettivo non solo auspicabile ma nelle corde di tutti i genitori e di conseguenza pienamente raggiungibile.

Vedere i propri figli diventare autonomi significa accettare la loro crescita come individui, pronti per spiccare il volo verso il mondo che li aspetta. Può far paura, ma è così che impareranno a vivere.