Bambini e nuovi media. Istruzioni per l’uso
Di Maruska D’agostino
Ad oggi, la tecnologia e i nuovi media costituiscono una parte integrante della nostra quotidianità e i bambini sembrano avere un’innata predisposizione all’utilizzo dei dispositivi digitali. Le nuove tecnologie catturano la nostra attenzione, ci disconnettono quasi totalmente dalla realtà che ci circonda e la loro rapida diffusione ci pone di fronte a numerosi interrogativi riguardanti la crescita e lo sviluppo educativo dei nostri figli. Bambini e nuovi media è un’associazione che spesso fa paura ed è motivo di apprensione per molti genitori che si ritrovano alle prese con una ricerca continua del giusto compromesso per garantire un uso sicuro e consapevole della tecnologia da parte di bambini e ragazzi. Se da un lato infatti, le nuove tecnologie stimolano una certa tipologia di apprendimento, dall’altro è estremamente necessario regolarne l’esposizione per evitare che i bambini anziché trarne benefici si trovino intrappolati in una realtà virtuale che li limita a livello sociale, relazionale ed esperienziale.
Ma quali sono allora le indicazioni e le strategie educative che si possono mettere in atto?
Ecco qui di seguito alcuni suggerimenti.
Da 0 a 3 anni: niente dispositivi dotati di schermi
L’infanzia non ha bisogno di video o di realtà interattive: prima dei 3 anni è indispensabile acquisire competenze sensoriali, sociali e relazionali, interagendo in modo autentico con mamma, papà e l’ambiente circostante. Solo in questo modo e con questa interazione significativa, il bambino può potenziare le proprie risorse cognitive. Studi dimostrano che anche solo un televisore acceso nella stanza dove il piccolo gioca, ne disturba l’attività, impedendogli di sviluppare concentrazione ed attenzione, indispensabili per il suo futuro.
Un bambino piccolo che fruisce più di un’ora di TV al giorno, è a rischio di sviluppare deficit di attenzione due volte superiori a chi non la guarda. (Alberto Oliverio, Nativi digitali. Non lasciamoli soli con i media. Vita e pensiero, 2/2014).
E’ assolutamente vietato, quindi, l’uso di cellulari al di sotto dei tre anni, ancor di più in funzione di “pacificatori” per calmare i bambini in lacrime o per farli stare “tranquilli” al ristorante.
Dai 3 anni ai 6 anni: è il momento delle regole
Di solito questa fascia di età corrisponde al momento in cui i bambini vengono maggiormente esposti all’uso dei device. Pedagogisti e psicologi concordano nello stabilire che in questa fascia di età il tempo da dedicare ai videoschermi è fissato in mezz’ora al giorno, mentre l’accesso ad internet dovrebbe essere completamente vietato. In questi trenta minuti rientra anche la visione dei cartoni animati la cui fruizione deve avvenire insieme al genitore che ha il compito non solo di scegliere quali cartoni mostrare al bambino, ma di accompagnarlo nella visione per spiegare eventuali contenuti poco chiari. Sono inoltre ancora vietati i videogiochi; è permesso invece l’uso di tablet con applicazioni educative, da utilizzare solo ed esclusivamente insieme al genitore.
Dai 6 ai 9 anni: al via l’uso consapevole delle nuove tecnologie
Questo è il momento opportuno in cui i bambini possono cominciare ad accostarsi in modo più responsabile all’utilizzo dei device; il genitore può cominciare a dare indicazioni semplici su come utilizzare non solo la tv, ma anche tablet e videogiochi, non superando la soglia giornaliera dei novanta minuti. Poiché in questa fascia di età i bambini cominciano a delineare i loro interessi, si può permettere loro l’utilizzo di applicazioni che possano incentivare le attitudini personali. In questo periodo inoltre, si può incentivare l’uso della tecnologia finalizzata allo studio scolastico: alcune applicazioni o siti internet possono consolidare contenuti disciplinari o abilità di base come per esempio il calcolo e la letto-scrittura. I videogiochi e i giochi per il computer, inoltre, sono una tentazione irresistibile per i bambini; è importante che i giovanissimi gamer si confrontino con contenuti adatti alla loro età e al loro effettivo sviluppo. Il cellulare e l’utilizzo libero di Internet rimangono ancora vietati.
Dai 9 ai 12 anni: la nascita dello spazio personale
Dai 9 anni in su si può iniziare ad accostare i propri figli ad un uso responsabile di Internet e del cellulare; in questa fascia di età i bambini sono pronti (sempre su supervisione dell’adulto) ad interagire anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali. Inizia un momento della vita in cui i bambini-ragazzi hanno il bisogno di allontanarsi dal nido familiare per costruire il proprio spazio personale: vorranno il cellulare e si confronteranno con i coetanei relativamente agli strumenti tecnologici a disposizione e al tempo da dedicarvi. Da questo punto di vista, il cellulare delinea il passaggio ad un’età di maggiore responsabilità ed autonomie in cui prendono avvio le prime richieste e di conseguenza i primi attriti familiari. Molto utili possono risultare strategie quali i filtri, il controllo parentale o la lettura del benessere digitale del proprio cellulare, attraverso le apposite app. Sarebbe opportuno stabilire delle regole per disciplinare il consumo mediatico del bambino, stabilendole di comune accordo con lui e includendo il suo punto di vista. Discutete apertamente nel caso insorgano delle incomprensioni o dei potenziali conflitti, stimolando i ragazzi ad un autocontrollo e autoregolazione maggiori. Il tempo di esposizione non deve superare comunque le due ore giornaliere.
Piccoli accorgimenti
-Limitate il tempo di esposizione ai device con timer e controlli parentali; si potrebbe progettare una tabella per organizzare il tempo libero e quello dedicato ai media o preparare dei “voucher multimediali” che il bambino può riscattare ogni qualvolta vorrà guardare la tv, giocare con il computer o con lo smartphone.
-Organizzate giornate completamente prive di media, in modo che vostro figlio abbia tempo anche per altre attività.
-Spegnete il televisore quando non lo state guardando, per mostrare che è meglio utilizzare i media solo in modo attivo e mirato.
-Evitate la presenza di dispositivi digitali nella cameretta perché interferiscono con un sonno sereno.
-Incoraggiate vostro figlio a parlare delle sue esperienze e rendetevi disponibili a rispondere a tutte le sue domande riguardanti Internet e il mondo dei media. In questo modo diventerete i suoi interlocutori di fiducia e insieme imparerete tutti gli aspetti della sicurezza in internet.
Concludendo, una buona educazione digitale richiede un impegno costante da parte dei genitori; è indispensabile quindi che siate proprio voi a dare il buon esempio, ricordando loro che la vita reale non è quella che si nasconde dietro ad uno schermo, ma è tutto ciò che accade nel qui e ora accanto a noi.
Letture consigliate: “Diventare grandi all’epoca degli schermi digitali”, Serge Tisseron, Editrice La Scuola